Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto;
io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
(Jorge Luis Borges)
Una storia vera….
Spesso leggiamo: “è una storia vera” o “tratto da una storia vera” ma… cosa è veramente una storia vera?
Le storie vere sono quelle che più ci affascinano, nelle quali riusciamo a identificarci meglio, ma sono anche le più difficili da narrare – oserei dire maneggiare – rappresentando uno strumento molto raffinato e potente per trasmettere un messaggio, perché come diceva Andrè Breton, poeta e teorico del surrealismo, “Non mi metto a raccontare i momenti insulsi della mia vita” e aveva indubbiamente ragione perché ci sono cose che non vale la pena di raccontare, perché non suscitano alcun interesse in chi le ascolta o le legge.
Per una fatal combinazione della vita ho dato alle stampe contemporaneamente tre storie vere… quasi una collana di “Medicina & Narrativa” perché tutte parlano in qualche modo di medicina… l’altra mia attività (la principale?).
Storia di Manuel, nato due volte
Anna De Santis
In queste pagine fluiscono e riecheggiano le emozioni e gli affanni di una storia vera. Raccontano il doloroso cammino che ha portato Martina a diventare Manuel e del testardo, inutile tentativo di sua madre di impedirglielo.
È stato tutto dannatamente difficile.
Un percorso pieno di ostacoli che sembravano insormontabili. Una guerra durata anni. La madre combatteva con armi inadeguate: impugnava la paura del futuro, il terrore del cambiamento, l’incapacità di accettare l’inevitabile. Manuel usava armi potentissime: la determinazione di chi pretende la libertà di essere se stesso, il coraggio dell’età e la consapevolezza di non avere scelta.
L’inevitabile sconfitta sembrava dover essere il preludio ad una tragedia incommensurabile ma la vita ha una regia assolutamente imprevedibile.
Sibilla Panzeri
Come si vive con una disabilità intellettiva?
“Figli di un gene minore” narra, sotto forma di episodi, le esperienze di vita quotidiana mie e di mio figlio Alessandro, affetto da una disabilità intellettiva, la Sindrome dell’X Fragile, rientrante nel suo caso anche nello spettro autistico. Poiché gli eventi sono vissuti in prima persona, ho scelto di narrarli dalla prospettiva di chi ne è protagonista.
Sono descritte situazioni quotidiane ordinarie, come andare al supermercato, al ristorante, ad una visita medica, ma anche altre meno comuni, come ricevere la diagnosi di una malattia rara e il conseguente adattamento ad una nuova vita, con episodi che si riferiscono alla prima infanzia, all’adolescenza e all’età adulta.
Storie di cuori in transito
Maria Frigerio
“… è di tanti destini simili al mio che ‘Il cuore che visse tre volte’ racconta…
È indubbio che ancora oggi ricevere un trapianto resta tra le più sconvolgenti avventure che possano capitare, nella vita normale, a delle persone normali. E questo per il particolare, e direi unico, carico di problematiche che si agitano nella mente di chi la vive…
Ma le reazioni dei pazienti sono tra le più varie, ed è proprio dalla benevola, umanissima curiosità con cui vengono raccontate che il libro trae la sua particolare energia…” (Gaetano Cappelli).