Paolo Danise, napoletano, ematologo con 40 anni di appassionato lavoro ospedaliero; viaggiatore con la mente, con i libri, nella realtà.
“Leggere” il sangue significa oltrepassare l’ordinariamente visibile e compiere un esercizio continuo di separazione tra l’essere e l’apparire, curare “ciò che non si vede”, qualcosa che spesso si riflette anche nelle sue immagini.
Cultore di discipline orientali, fotografo per istinto, rivolge grande attenzione ai contenuti delle immagini, alle emozioni, ai colori e alle anime. I suoi scatti sono quasi sempre “rubati”, per non alterare l’essenza intima della persona.
Ha realizzato la sua prima mostra personale, “Verso Oriente. I ruscelli del tempo”, presso la Galleria Wespace di Napoli, dell’indimenticato Willy Santangelo, suo primo mentore.
Alcune sue foto sono state pubblicate sulla rivista internazionale di cultura poetica e letteraria Menabò online, su Nikon Photography e sulla rivista Pura Cultura.