La terapia con farmaci biologici, ed in particolare con anticorpi anti-TNF, ha segnato un notevole progresso nel trattamento della Malattia di Crohn, dimostrandosi capace di modificare, in casi selezionati, la storia naturale della malattia. Il paradosso di tale modalità terapeutica è che, nonostante venga spesso adoperata in maniera inappropriata o in uno stadio della malattia che potrebbe rispondere ad altri farmaci, rischia talora di essere introdotta tardivamente nel timing terapeutico e, quindi, in maniera inefficace al fine di limitare la progressione di malattia nelle forme a prognosi peggiore.

La malattia di Crohn (MC) è, insieme alla rettocolite ulcerosa (RCU), una malattia infiammatoria cronica del tratto gastrointestinale (MICI = Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) ad andamento recidivante e remittente. A differenza della RCU che interessa esclusivamente il colon, la MC può colpire qualsiasi tratto del canale alimentare, dalla bocca all’ano, con una maggiore predilezione per l’ileo terminale, da solo o unitamente al colon.

Questa revisione della letteratura esamina le recenti acquisizioni in tema di terapia con farmaci biologici e, in particolare, con anticorpi anti-TNF nella Malattia di Crohn cercando di sottolineare i benefici che si possono trarre da questo approccio terapeutico quando ne vengano rispettate le indicazioni.

Essa è rivolta a medici di Medicina Generale, a specialisti in Gastroenterologia, al personale infermieristico e a tutti coloro, pazienti compresi, che desiderino essere aggiornati sull’argomento.

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