Vorrei scappare in un deserto e gridare…

Una guida pratica all’ADHD attraverso le storie di tutti i giorni di bambini iperattivi e disattenti

«Vorrei scappare in un deserto e gridare…». Così termina la lettera di una delle tante mamme che da due anni ci scrivono chiedendoci consigli e suggerimenti per i loro figli “impossibili” e strade che le portino a comprendere se quel loro bambino ha realmente un problema e come aiutarlo. Ma quella volta il grido fu troppo forte per non ascoltarlo.

Forse non è un caso che il grande interesse per l’ADHD in Italia sia nato per l’impegno di alcuni medici che svolgono l’attività di “pediatri di famiglia”. Il nostro tanto vituperato Servizio Sanitario Nazionale, da oltre vent’anni, offre ai bambini e agli adolescenti italiani la possibilità di essere assistiti da uno specialista pediatra che li segue fin dalla nascita e quindi ne conosce non solo la storia clinica ma, soprattutto, il contesto socio-familiare: questa figura è definita tecnicamente “pediatra di libera scelta” ma è più conosciuta come “pediatra di famiglia”, termine più adatto anche a descrivere meglio la sua “mission”.

Questo libro svolge brillantemente l’importante compito di far conoscere ad un pubblico “laico” un disturbo di cui i mass-media parlano spesso, fornendo, come accade non di rado, notizie in gran parte inesatte e talora decisamente errate.
Il libro è scritto da un medico pediatra e da un ingegnere, ambedue genitori di bambini affetti da ADHD, quindi da persone che hanno avuto modo di conoscere il disturbo nelle più intime pieghe della sua quotidianità familiare. Il primo Autore, in quanto pediatra, ha arricchito questa conoscenza con le capacità di osservazione e di comprensione derivate dall’esercizio quotidiano della sua professione: una conoscenza partecipe, quale “l’esperto” estraneo non ha.
Nello stesso tempo il linguaggio riesce ad essere “laico”, quindi con la massima comprensibilità per tutti ma soprattutto per i genitori, cui specificamente si rivolge. A questi pregi si aggiunge la capacità espressiva degli autori, che rende piacevole la lettura.
Il libro, dunque, parte da esperienze vissute che, però, sono state elaborate ed approfondite attraverso il confronto con gli “esperti” e soprattutto da un lodevole, impegnativo studio dei dati scientifici esistenti, che vengono correttamente esposti e sono puntualmente aggiornati.
È anche un significativo documento delle difficoltà in cui viene spesso a trovarsi un genitore di bambino con ADHD a causa delle disfunzioni organizzative e delle insufficienti conoscenze che si trovano anche tra i medici.
Questo è ampiamente testimoniato da un buon numero di lettere di genitori, non poche delle quali devono far riflettere i medici e, in particolare, i neuropsichiatri su un certo tipo di errore che è stato a lungo commesso. Un errore che fa parte di uno stereotipo culturale derivante da vecchie teorie o da cattiva interpretazione delle stesse, e che si basa sull’assunto “la colpa è sempre dei genitori”!
Un libro che sarà utile pure ai medici e agli altri operatori del settore perché dà un panorama scientificamente corretto dell’ADHD e degli interventi da adottare in favore di coloro che ne soffrono e anche perché riporta una istruttiva esperienza di casi clinici.
Auguro la massima diffusione del libro per la massima diffusione di una corretta conoscenza dell’ADHD.

Descrizione

Autori Raffaele D’Errico
Enzo Aiello
Pubblicato da Giuseppe de Nicola Editore
Data di pubblicazione 2002
Luogo di pubblicazione Napoli
Paese di pubblicazione Italia
© Giuseppe de Nicola Editore
Edizione commentata con illustrazioni
Lingua del testo Italiano
Disegni di Simone Deflorian
Legatura Rilegato
Dettagli 16°

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